Una passeggiata magica tra natura e creature fatate. Ci addentriamo in un bosco misterioso e, alzando lo sguardo, notiamo uno stravagante castello colorato dalle finestre tonde come i ricami di Renard Grière, mentre una graziosa ragazza seduta su un’altalena ci osserva avvolta dai magnifici fiori di Sama. Con un soave gesto afferra un ramo dai boccioli rosa, emanando una lieve iridescenza dalle mani, le quali si colorano delle stesse tonalità delle fasce elastiche di Rifra Nastri. Con dolci movenze, ripone il luccichio rosa come il tweed di Jules Tournier che aveva tra le mani in un piccolo vaso che poi ci porge. Noi, curiosi, lo apriamo e magicamente compare una leggiadra figura danzante con un vestito in jacquard bianco di Tessilbiella che, poco dopo, si adagia sul vivido prato verde come la tela di cotone di Pontex. Continuando la passeggiata, ci imbattiamo in una collina al cui interno vi è una porta tonda in legno con un piccolo tetto che richiama le forme del macramè di Pizval. Magari è una casa e, per non disturbare, proseguiamo fino ad un ponte per metà illuminato, circondato da alberi e piante dalle foglie viola che creano stupendi effetti di luce anche sui bottoni fatati di Gafforelli. L’altra metà del ponte è buia ma ci saliamo lo stesso e, da sopra, notiamo un’altra aggraziata presenza tra le acque del ruscello, mentre il cielo si tinge del tenue rosa di ST-Milano Semplicemente Tulle. Attraversato il fiume, vi è un sentiero incorniciato da alberi, petali e foglie, avvolti in una luce aranciata, che creano lo stesso pattern di Lanificio Fratelli Bacci. La curiosità è troppa per non addentrarci, chissà quale creatura magica vi si nasconderà.
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