Lasciamo che la vista si fonda agli altri sensi, immergendoci nell’incanto selvaggio di una tempesta che si abbatte sul mare, generando onde imponenti e scene cariche di shakespeariana poesia. Un’onda gigantesca, dal profilo che ricorda la maglia di Ducotex, si infrange con forza contro un molo, sommergendo quasi del tutto il faro. Intorno, tonalità cangianti di verde petrolio si rincorrono sulla pelliccia di Polistyle, evocando le profondità mutevoli dell’oceano in rivolta. Un fulmine squarcia il cielo plumbeo, illuminando per un attimo la distesa impetuosa che ora ha assunto i toni sabbiosi del jersey firmato LMA.pt. Il tessuto leggerissimo di Itttai – Minervahub riflette il grigiore delle nubi basse, che si dissolvono negli spruzzi bianchi delle onde che si infrangono a riva. Un’altra onda colpisce uno scoglio dalle stesse tonalità dell’ecopelle di Leathertex – Umberto Lenzi, mentre il velluto a coste di Duca Visconti di Modrone richiama il blu profondo di un cavallone enigmatico, pronto a inghiottire il silenzio. Il cielo, lentamente, si rischiara ed un gabbiano solca l’aria sopra acque ancora turbolente tinte dallo jacquard mélange di Tessitura Mauri, tra ombre e riflessi mutevoli. Dove il mare si fa abissale, si colora del raffinato ottanio della seta di Ermenegildo Zegna, denso come un pensiero sommerso. Man mano che la tempesta si placa, le onde si ritirano, scoprendo il molo: il muro che riemerge ha la stessa tonalità calda e polverosa del rigato in misto lana di Sidogras. Infine, lo jacquard di Knipidee International si accende di beige e blu, come un paesaggio marino ancora inquieto ma attraversato dai primi raggi timidi del sole, in un momento sospeso, nel quale possiamo sentire il suono delle onde e il calore appena percettibile della quiete che torna.
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