Linee pulite e colori basici dipingono uno spazio vuoto, come una tela bianca, per calmare la frenesia dei pensieri e riposare la mente. Una stanza vuota con solo una finestra coperta da una tenda a righe come il tessuto tinto filo di Marini Industrie. In un altro angolo della stanza, un riflesso di luce illumina il muro donandogli la stessa tonalità del garzato di Maglificio Maggia. È vuoto, nessun mobile, solo alcune semplici porte beige come il piqué di DBS Tessuti. Nessuna interruzione, solo un rilassante posto sgombro, mentre la mente salta nel vuoto in un viaggio meditativo che si apre davanti ad un arco incorniciato di nero, in mezzo a muri bianchi, ricordando la scura trasparenza di Manly Interlinings. Su uno dei muri flebili scritte altrettanto bianche creano una texture ruvida e fresca come il tessuto di Novalansa - Premiertex. Eppure il muro sembra vuoto. Magari è una percezione, simile alla vista di una sola lattina in un frigorifero la cui fredda lamiera ricorda i bottoni di Prym Fashion Italia. Ma se è una questione di punti di vista, perché la tazzina traslucida come il misto seta di Gipitex è veramente vuota? Riflettendo, la mente torna al presente, alla stanza vuota. Dalla finestra si vede un’altra finestra quadrata e aperta sull’ennesimo muro candidamente bianco come il jersey di Luxury Jersey. Uscendo all’aria aperta, vi è un cartellone sempre bianco, insolitamente vuoto e a risaltare sono i pochi dettagli colorati che si riflettono nei bottoni di Fenili. Forse avere qualche spazio libero non è poi così male e, forse, per riposare la mente, serve immaginare un ambiente totalmente bianco, magari percorso solo da una linea nera, come i nastri di Chargeurs PCC - Nativa, che forma quasi una spirale, donando profondità all’immenso vuoto.
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