Teatralità scultorea e meraviglie monumentali, la ricchezza dei dettagli è incisa nel marmo. Linee curve e sinuose si intrecciano e si susseguono ininterrottamente. Si rimane a bocca aperta sotto lo spettacolo delle volte, una pienezza decorativa straripante d’oro in cui il bianco non è sinonimo di vuoto, come una stampa di Fasac. Le maestose architetture emanano un horror vacui stupefacente. Bassorilievi, figure leggendarie e fregi ornamentali magistralmente incastrati creano un ricamo di Workingmenblues. Nelle composizioni delle facciate prendono posto anche vere e proprie statue con stole di tessuto Davaris Textiles immortalate durante un soffio di vento. Assumendo forme morbide il legno perde le sue sembianze e al taglio emergono sottili punti dorati come un tessuto Hurel. Un tripudio di oro sottolinea la sacralità dei soggetti barocchi. Una luce aurea si diffonde sui marmi policromi accentuando una piramide di putti immobili in pose drammatiche. Un intrico che ispira la lavorazione metallica di un bottone PB Accessories. Dagli spioncini di un pizzo di Sophie Hallette si contempla l’estro di artisti passati capaci di creare opere dal tale coinvolgimento emotivo, spiazzante, che arriva sulla pietra liscia come un tessuto Alibi. Una scultura intrisa di pathos e movimenti esaltati da una forte espressività sfogata in scene mitologiche greche. La natura prosegue nelle ghirlande di fiori di Bella Tela che addobbano le scalinate signorili mentre il macramè in lana di Pizval fa da massiccia cornice ad affreschi religiosi. A riempire i saloni dei palazzi nobiliari, corpi iper-realistici pietrificati come colti di sorpresa da Medusa. Le dita affondano come nella carne, proprio come in una pelliccia di cotone C. Pauli - Kafka.
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