D'inverno, perdersi nella brughiera inglese o nella tundra russa può essere un modo per ritrovare sé stessi. Lasciarsi trasportare dal vento umido, abbandonare lo sguardo tra le distese di brugo, inebriarsi del profumo di Erica. Qua e là scorgere qualche animale allevato allo stato brado, una coppia di pecore libere, in mezzo ad un prato increspato come la superficie del cartellino Duesse in carta goffrata di pura cellulosa. Tra i ciuffi di erba inaridita, simile alle frange di Toschi Passamanerie in lana biologica e viscosa FSC®, scorgiamo un sentiero spontaneo, chissà dove ci porterà. Ci si avvicina uno splendido puledro bianco dal manto vellutato, come la mano del tessuto Dragoni. Dolcissimi declivi chiazzati da piante selvatiche, massi e piccoli arbusti, che ricordano la stampa di Tex Athenea, ci regalano viste a perdifiato mentre il profilo di una collina al tramonto si popola di ovini sparsi da un gregge, quasi confusi tra le rocce chiare come i filati biologici in cotone makò di Aurifil. Sempre al tramonto, l'azzurro malva di un campo di Erica si confonde con quello di un cielo incantevole, come il tessuto in fibre riciclate di Fiveol Textil. Un bellissimo esemplare di vacca Highlander ci osserva interdetto, gli occhi nascosti dal pelo lungo e morbido come quello della pelliccia ecosostenibile di Tex-Luis. Intanto una mucca dorme accoccolata su un materasso di brugo nei toni del lilla, soffice e confortevole quanto il tessuto 100% riciclato di Tessile Fiorentina Company o quello in faux fur di Ecopel Europe, in poliestere riciclato, che assomiglia al folto manto di Blackface scozzesi intente a brucare in un campo incolto. Il profilo enigmatico di un bue muschiato dal pelo arruffato, come quello del tessuto Lanificio Roma certificato GRS, ci riporta alla realtà, invitandoci a guardare sempre dentro la natura e dentro noi stessi per trovare risposte ad ogni domanda.
Concept & editing by Zoom on Fashion Trends magazine